Non so se arrabbiarmi o restare indifferente e coriacea, perché la stanchezza mi coglie, volente o no, davanti alle infinite bugie che gli esseri umani si raccontano per non affrontare la realtà, e più precisamente se stessi. Si ripetono continuamente le stesse identiche dinamiche e situazioni, e sempre si soffre per banali uomini che non sanno nemmeno chi sono e quale davvero sia il loro proprio nome.
Ho davvero estrema necessità di cose vere, di persone vere, di quella verità sottile e profonda che coincide col vero amore per se stessi e gli altri. Mi sono adattata a mediocrità che incomincio ad odiare.
Il desiderio di certe cose aumenta e aumenta fino a farmi spezzare le catene della mediocrità, delle bugie e della stupidità. Voglio volare.
Voglio un posto tutto mio nel quale essere me stessa, senza soccombere a certe banalità che mi hanno trafitto l'anima.
L'intelligenza ferisce l'essere umano più di una spada, e la bellezza fa coprire il volto per la vergogna in ciò che si scopre di essere davvero.
Sono giunta alla profonda bellezza dell'anima, della mia, ferita e sporcata da chi nemmeno sa cosa vuole o dove vuole arrivare.
La grettezza e l'ignoranza cerca di uccidere, spezzare, smembrare.
E la stupidità si eleva così alta che servono reali forze per abbatterne il muro che s'innalza fino al cielo.
Fuggirò, costruendomi una breccia invisibile e volerò più in alto che posso.
Non mi troverai più quando ti accorgerai per cosa ti sei venduto. Meno di un piatto di minestra.
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