giovedì 27 agosto 2015

Segni indelebili


Le cose devono cambiare dentro, è un palliativo cercare di trasformare l'esterno. Quello che resta dentro riaffiorerà, inevitabilmente. La radice a volte è così ben innestata che strappare le foglie è perfettamente inutile. Come voler dimenticare.
Si cercano strategie ma c'è qualcosa piantato dentro, in profondità, come se fosse inevitabilmente parte del tuo destino. E questo lo fa Dio.
Sorrido un po' per quell'amore che non se ne va, restando dentro tra le pieghe del cuore. Per quelle persone così speciali da non poter trovare surrogati adeguati. E da quella vita che cercando di aggrapparvisi, fugge lontano come una lepre. E tu non puoi trattenere le acque, neppure le dighe possono farlo per sempre, il fiume cercherà il suo letto naturale, per straripare e inondare.
Buffo come i pensieri tornino sempre al punto di partenza! Come quella radice resta avviluppata al cuore, e mentre cerchi di strapparla, cresce forte e ritorta nell'anima. Il destino è così. Ti porta al punto di partenza, o ti fa scorrere vie che diventano inadeguate per ricondurti verso l'unica possibile. E se resisti, soffri. Sei così infelice da cercare quella breve felicità succhiandola come fossero le mammelle di tua madre, per nutrirtene quanto puoi. Ma il latte non è adeguato ad un adulto per crescere, e dopo un po', la fame ritorna e ti avvince.
Vedo troppi esseri umani ritardare lo scoppio, la fine, attaccandosi al poco che resta delle macerie già visibili. Non è possibile, sai, quella tua tristezza è il tuo problema che resta, irrisolto e sempre più straziante. Fino a che non ti arrendi, ne avrai da vendere. E avrai insicurezze. E alti e bassi che ti faranno sentire come fossi su una giostra, fino ai conati, fino a dover scendere per non fare uno scempio di te.
Non sfuggire più, ascoltati davvero. Ascolta Dio davvero. E allora capirai che devi riprendere la strada maestra, per ritrovare il sorriso e la sicurezza del tuo vivere...


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