mercoledì 12 ottobre 2016

Quando il passato...


Se penso a com'ero, a chi sono oggi, a come sono i miei pensieri e la mia vita, mi sembra che siano trascorsi mille anni da certi momenti. Mi piace ciò che sono diventata. Ho il cuore più fermo, ascolto con più pace me stessa e il mio cuore. Sono riuscita a non inaridirmi e nello stesso tempo a diventare forte. Non è poco!
Come sono stata sciocca in passato, ad impressionarmi di tutti quegli scossoni  che mi procuravano gli eventi e quanto ci ho creduto! Ma davvero niente è per sempre!
Sai cosa resta? Quello che si costruisce col sangue e con la pelle e tutto di te, non per trarre benefici e soddisfare bisogni, ma per essere veri. Inseguire i propri desideri non sempre ti porta nella strada giusta, pure, ci devono essere, non per annientarti,  per farti diventare ciò che devi.
Ho pensato a tante cose e ne ho viste altrettante. Non si costruisce la propria vita dimenticando tutto, lasciando tutto. Se il cosiddetto amore non ti migliora non è affatto vero Amore. E i palliativi uccidono, finiscono, sono surrogati di vita!
Oggi guardo ogni petalo dei fiori del mio giardino, annuso ogni profumo di ogni singolo fiore, coltivo l'intelligenza come il fiore più bello. Già, ancora qualcuno mi dice: "Sei oltre la media" ma non m'importa più.
Non serve dirlo, ma reggere alla bellezza delle cose, chiamare per nome ciò che si vive. Vedere come si vive. Sapere come si vuole vivere. Distinguere.
Ci sono miliardi di piccole cose che si devono assommare, distinguere, coltivare.
Ci si stanca perfino del sesso, se si era sognato in un dato modo e ci si ritrova a viverlo in altro. Non è sufficiente un bel corpo, la gioventù, la passione. Ci vuole di più.
E quel di più ti resterà dentro per sempre.
Incollato dentro. Fino a farti male...

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