Ho visto i frutti: come un albero nei tempi giusti; la vita di ogni giorno è come una lunga strada da percorrere, che lascia segni e impronte, e necessariamente conduce in una determinata direzione.
Non è vero che ciò che sei e fai si disperde nel nulla. Non è vero che non serve a niente, e neppure che un vaso con una crepa possa resistere troppo a lungo.
Ci vuole forse una folgorazione per ammettere qualcosa che già si vive dentro?
Ieri ero seduta sul divano e i pensieri si sono fatti forti, decisi. Vedevo una grande frattura e la consapevolezza che non può durare, perché le differenze si arriva al punto di non poterle più sopportare o nascondersele. Ma può accadere che si incolli nuovamente con un prodotto che sembra forte abbastanza, per poter tenere insieme i cocci. Basta poco però. Può cambiare la temperatura e frantumarsi senza più speranza.
Che strani pensieri e che stravaganti sensazioni! Arrivano e le ascolto dentro come fossero il racconto fatto dall'esterno, che ha una voce precisa. Poi sembra che scompaia e lasci un'immagine sbiadita. Non sai perché ti sia stato comunicato, perché poi guardi l'esterno, la vita che pare scorrere sempre uguale e pensi sia stato un colpo di fantasia.
Ma ora mi chiedo: lo è stato?
Oppure si cerca di resuscitare cadaveri che andrebbero seppelliti o una crepa irreparabile incollarla, per far sembrare intatto il vaso?
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