E poi penso che non devo affatto preoccuparmi. Quante cose ho visto. Quante certezze prettamente umane, andare in frantumi. C'è questo strano mondo che mi libera dall'oppressione delle parole e anche dei fatti. Irrisori.
Già! Progetti, sprechi, piani, proponimenti come cristalli che si spaccano in mille pezzi al suono più acuto della vita.
Ho costruito il mio mondo così lentamente da sembrare fallita. Altri correvano, passandomi davanti con volti beffeggianti. Ho temuto di non farcela, di restare imprigionata nella tristezza, nella preoccupazione, nella delusione.
Sono qui: sento, ascolto, osservo, cammino.
Ho sentito che si pronunciano parole di cui ci si convince da soli. Ma dentro, oh dentro ci sono fuochi d'artificio che non ti lasciano pace. Nascoste nelle pieghe dell'anima, ci sono cose che non si possono dire. I segreti dell'anima.
E questi sprechi dei voglio, faccio, vado, come coriandoli e stelle filanti diventano mille volte carnevale, che però non fa ridere affatto.
E chi si racconta, lo fa dicendo un giorno una cosa e il giorno dopo un'altra.
No, non devo preoccuparmi affatto.
C'è qualcuno che resta fedele. Sempre.
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