Mi sarei fatta martoriare per lui. Io ci credevo.
Ci credevo nella sua sincerità, nel suo meraviglioso cuore, nella sua sensibilità, nelle sue parole.
Per me era di parola, a costo di morire per quella data.
A volte però, la banalità viene fuori lentamente e diventa come una spada che ti trafigge il cuore.
Stamattina sono rimasta a lungo sotto le coperte a pensare. Mi sono chiesta perché.
Mi sono scoperta stanca di pregare per lui, perché i risultati non arrivano.
E' come se facesse un passo avanti a due indietro.
E sono arrivata ad essere stanca.
Ho detto: Signore, lo lascio nelle tue mani: basta!
Non capisce quel che gli dice Dio, o forse capisce ma tira a campare, indeciso come sempre.
E a causa sua odio l'indecisione, piuttosto mi faccio uccidere che restare inerme davanti alle scelte da fare.
Pensavo ci fosse profondità nelle sue scelte. Che la bellezza da lui amata ,fosse prima di ogni altra cosa, quella del cuore.
E quando diceva che voleva essere l'eccezione ci credevo.
Invece in tanti anni non ho visto questo. Niente di eccezionale. Solo scelte prese per metà.
Una vita, forse, solo banale...
Perché per viverne una eccezionale ci vuole troppo coraggio...
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