giovedì 16 aprile 2015

Strappi


E poi si mettono toppe ma si strappa il vestito, perché le toppe non fanno altro che far credere che l'abito sia ancora indossabile. Come ricucire i rapporti, illudendosi che si va avanti e prima o poi, come per incanto, tutto si risolverà o aggiusterà, magari anche senza dirsi tutta la verità. Tardare le doglie non vuol dire non partorire mai.
Ho visto finire qualcosa prima che finisse, guardando tra le righe dei discorsi, tra gli sguardi falsi, tra parole che non vogliono dire tutto.
Ho visto troppe cose, per fingermi cieca. Il cuore sente e gli occhi vedono e le orecchie ascoltano i suoni e rumori della vita, anche quelli flebili. E gli echi che non fanno altro che sbattere tra i monti e tornare indietro. Come Boomerang.
Cominci un percorso sbagliando appena la rotta e ti ritrovi dove non avresti voluto, magari, all'altro capo del mondo. Ti trovi tra rovi e pruni rincorrendo l'isola che non c'è facendo il Peter Pan o la principessa sconosciuta. E quando il cuore è pigiato e qualcosa resta dentro nascosto, quando sei la bivio, quello che hai schiacciato dentro e pensavi fosse muto, riaffiora e non puoi andare più avanti. Certe cose vengono fuori all'improvviso, ma io so che non c'è foglia che si muova che Dio non voglia. E a volte anche il male coopera al bene. Forse, solo per riportarti a casa...



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