Come dire quello che si vive se non frammentando le emozioni, mostrando qualche sguardo, dicendo qualche parola che possa appena appena avvicinarsi al tutto che si sente. In quel vociare, e chiacchiericcio ho guardato occhi, ascoltato dolori, sentito incertezze, andando oltre sguardi e parole e cibo ingurgitato e alcool a iosa.
Poi dicono: sto bene, non ho problemi, ma lo sfacelo è da vedersi, senza neppure forzare la mano. Quante parole inutili!
Quanto spreco! E promesse, decisioni, abbracci, finta gioia e gioia vera, che dura forse...dura fino a quando?
Si rincorrono incertezze, si conservano ferite mai guarite, si spera una vita sognata e si vive quello che essa dà. E domani? Che importa?
Importa invece, quello che fai e decidi oggi sarà il fantasma del tuo domani, presente, opprimente, se non vuoto, quando vuoi riempirlo con il niente.
Ho frammenti di emozioni che m'inquadrano il tutto.
E raccontare è difficile... ma il cuore ne resta pieno...
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