lunedì 29 giugno 2015

Un pensiero, due pensieri, tre pensieri...


Mi sono spaventata. Per qualche minuto ho temuto di morire, così all'improvviso, oggi. Non è stato piacevole, ma credo che faccia riflettere. Mi sono sdraiata sul letto e non  ho potuto fare altro che pregare. Piano piano ho ripreso colore, calore e vita. Poi è rimasta quella dolce fiacchezza di chi non ha voglia di enfatizzare, parlare, combattere, rispondere e dire. Ho ascoltato, non ho detto niente a nessuno perché tanto so che nessuno ascolta davvero: neppure tua madre.
Ho pensato dolcemente  a molte cose. Le ho fatte sfilare davanti agli occhi e al cuore. Non serve sviscerarle a chi, cieco e sordo, non capisce niente. E in questi tempi ce ne sono troppi che non capiscono.
Si parla, si promette, si ritratta, si dice il contrario. E tutto da chi garantisce per poi rompere il patto. Con Dio, con gli uomini, ma ancora di più con se stessi. E' molto triste quando non si sa neppure chi si è davvero. Quando si fa  a botte con  se stessi e si pensa che te le diano gli altri.
Triste il pensiero di non poter contribuire a far ragionare.
Triste capire che nemmeno la morte può redimente certi stolti.
E che neppure Dio può fare niente con chi non vuole sentirci...e imparare...



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