Mi chiamano "vulcano" anche se non sono più quella di un tempo, con un fuoco che mi poteva divorare. Sono più equilibrata, ma appassionata sempre. Le emozioni restano vive e lo saranno sempre, forse anche in punto di morte. Ci sono già arrivata a quel punto, eppure intorno, a me tutto s'incendiava anche in terapia intensiva.
Non è follia, non è neppure intemperanza, è la gioia delle cose in cui credo, emozioni che mi colgono mentre vivo esento e vedo.
Meglio caldi o freddi dice il Signore, perché i tiepidi li vomito dalla mia bocca. Parole forti. Decisamente forti.
Il mondo interiore è fatto per ognuno in modo diverso, ed io odio il gelo dei sentimenti, l'amore tiepido, il grigio spento. Mi accontento di tutto, e mi piacciono tutti i colori con le relative sfumature, ma so che anche il grigio se vissuto come lo vivo, è un colore bellissimo.
Ho capito che non voglio essere miope. Voglio vedere il mondo e i suoi colori. Voglio sentire i sapori egli odori. Voglio amare e "sentire" l'amore con tutte le sue sfumature...
Mi scopro a ripeterlo qualche volta a me stessa e a quelli che lavorano con me, non possiamo essere tiepidi, Dio non ci vuole tiepidi...dobbiamo crederci in quello che facciamo, crederci fino in fondo...è perdendoci che ci troviamo...negli altri...come in uno specchio...
RispondiEliminaun abbraccio
lella
Così deve essere! Credimi, Dio sa quel che dice...
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