sabato 21 marzo 2015

Ti trasmetto la mia calma...


Leggo nei suoi occhi agitazione, tristezza, parla concitatamente e le tremano le mani. Non credo ci siano molte persone equilibrate nel mondo...anzi.
Il modo di sentire e vedere, quel caricarsi pesi più grandi di quel che si può portare, pensare negativo sulla vita, sentirsi "sfortunata" e avere paura del dolore, del disastro, non è certamente il modo migliore per vivere. E neppure allegro a dire il vero.
Oppure la sua stanchezza cronica, dovuta non tanto al lavoro fisico, ma al continuo stress di opporsi alla vita, a quello che vorrebbe e non possiede o vorrebbe ma non è suo, rende il vivere come un'oppressione che fa tremare e stancare.
Mi guarda dentro e la calmo, non perché io abbia meno problemi, ma perché non mi sento sbagliata,  oppressa, sfortunata, destinata per cose brutte.
Mi sento ricca, bella nella mia pelle, in linea con il mio destino e con quello che dovrà arrivare.
Così si calma al mio dire, al mio parlare e lentamente comincia anche a sorridere. Le mani non tremano più,  gli occhi hanno uno sguardo più dolce, la stanchezza diventa meno evidente, e il parlare si alleggerisce.
La riaccompagno che sembra un'altra persona, come ricaricata.
E io penso alla citazione che dice: quando una persona è libera  lo senti,  perché stai bene quando sei accanto  a lei...

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