lunedì 8 dicembre 2014

Il male addosso


La tristezza, a volte, coglie di sorpresa. Eppure sa essere dolce, pura, mite, arrendevole.
Guarda da lontano la vita, l'osserva delicatamente e non fa pronostici, e neppure sogni. E' come un velo che copre colori magnifici  e profumi che stordiscono.
La sto ascoltando, inghiottendo a vuoto lievi emozioni. Da lontano.
Mi chiedo se la sua voce sa farsi ascoltare e come sa farlo.
E' troppo silenziosa per essere colta da chi, come un pavone, fa gridare la carne, anche se lo fa senza vero amore.
Tremo. Ho freddo.
In questi tempi i brividi mi prendono e il freddo mi racchiude l'anima, dentro, pacifica e dolcissima.
Non guarda nemmeno più di sbieco. Vive di emozioni senza occhi, senza bocca, senza lacrime.
E' come una frusta che ti ha sferzato il cuore, troppe volte, cambiando del continuo posizione, senza mai restare ferma a guardarti davvero.
Non ha permesso fosse colto, nel silenzio della sua delicatezza, quel sottile urlo di dolore che ti preme nel petto...



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