sabato 8 novembre 2014

Per farsi amare



E me ne accorgo improvvisamente. Mi conquista la bontà, la coerenza, quell'esserci nonostante tutto.
Mi rendo conto che i valori alti della vita segnano ed hanno segnato profondamente la mia interiorità.
Mi accorgo che sono troppo stanca dell'incoerenza degli uomini e della loro instabilità. Il bello è qualcosa che resta segnato sulla pelle e nel cuore.
Se si potesse ascoltarmi dentro in questo esatto momento! Se si potesse vedere qual'è davvero il mio cruccio e il mio dolore!
Se potessi mostrare come quel che di più inutile e supeficiale c'è mi ha persa completamente, mentre cerco la leggerezza dell'essere e la semplicità del pensiero!
Guardo gli affanni intorno e qualche lacrima scende leggera. Ascolto il mio cuore e so che voglio solo quel che Dio vuole per me. Il resto lo temo.
E guardo a tutto  ciò che amo e lo scopro lontano, sufficientemente lontano
e incapace di farmi ardere inutilmente. Sempre di più nasce in me quella voglia di sentire voci stabili nel sentiero della mia vita. E la parola spreco mi pare mortalmente noiosa. Spreco d'amore, di tempo, di passione.
E poi raccolgo tristemente quelle pagine di illusioni che mi circondano. Quell'inutilità che porta l'uomo lontano da Dio e dal Suo proponimento e progetto.
Scopro cose troppo belle per essere narrate. Sono quelle che non si possono raccontare, per le quali non esistono parole adeguate.
E mi chiedo: ma l'uomo lo sa quel che si perde?

Nessun commento:

Posta un commento