sabato 8 novembre 2014

Solitaria inquietudine



Mi chiama al telefono due volte e subito accade qualcosa che non ci permette di andare a fondo ai nostri discorsi. Riattacchiamo.
Quante cose non si dicono, anzi si costringono dentro. Fino a far male alcune volte.
Ed ora sento una sensazione strana. Strana davvero.
Capita sempre quando ho davvero bisogno di qualcuno che mi stia vicino. Sono proprio quelli i momenti in cui resto più sola. Forse la verità è che Dio ci vuole autonomi, dipendenti da lui e non dall'uomo.
Dobbiamo crescere, fidarci di lui, credere nella Sua liberazione, approfondire il nostro legame con Lui. Allora l'uomo va va e resta quella solitudine dentro, che puoi trattare solo nella solitudine di una stanza, in modo silenzioso. E' dura. Vorresti urlare e chiedere, ma devi fidarti della sua voce dolce e sommessa. E la vorresti forte e chiara, labbra umane che ti urlano le risposte.
Ma non ce ne sono. Ci sono cose che devi vivere così. Tu e Lui.
Si riaccende un vago senso di dolore, pungente, profondo.
E un'inquietudine. Schiacciata da lacrime represse...


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