Poi tutto sembra andare viceversa, si sovvertono sogni, diritti e fatti, e forse, anche i desideri.
Si va avanti anche controcorrente stancandosi e scaricandosi ma non si molla.
Mi chiedo perché. L'orgoglio è maledetto. Non si riesce a farne a meno davanti ad apparenti fallimenti. Che fallimenti non sono perché a volte arrendersi è la vera vittoria.
Si comincia qualcosa destinato a finire e poi non si lascia andare. E si lotta contro Dio.
Iniziano i dubbi, lo stare male, ma la logica lotta contro il cuore e il cuore contro il mondo intero.
Vedo intorno a me continue battaglie e anche se comprendo e soffro, resto con le mani legate, appoggiate stanche sul mio grembo di donna.
Vorrei cambiare il mondo e me e tutto quello che cammina in una direzione che porta verso il nulla. Ma poi si fa le professoressine antipatiche, perché in fondo, chi ti credi di essere? Ci mancavano solo gli occhiali per non mancare la parte. Odiata e schivata.
Canterei insieme alla vita che canta e le direi :" Canta forte vita e dì le tue ragioni, anzi, mostrale!".
Si deve consumare tutto a fuoco lento perchè sia ben cotto, invece. Lento, come il ragù alla bolognese. Fino a farlo bruciare e poi piangere per il tempo perso, per ciò che si è perduto, per le mille cose che non si è più godute e viste. Per la lontananza da quello che davvero conta. E poi si dovrebbe ricostruire piano senza fare troppo rumore, avvicinandosi con circospezione per non spaventare chi in te non crede più. sarebbe difficile ma bello se riesci ad entrare ancora nei cuori che hai perduto.
Magari provarci con pazienza, fino a far rivivere l'amore, fuggito da te...per non morire...
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