venerdì 20 febbraio 2015

Perché?


Pensavo fosse la cosa più giusta da fare chiedersi il perché delle cose, fino al punto da cercare nelle parti più profonde di me e degli altri. Una ricerca dettagliata e precisa. Invece no, non è vero che è sempre giusto. A volte non contano le motivazioni degli altri, conta la mia reazione davanti alle loro scelte. Ancora una volta devo cambiare io. Che importa il perché si comportano in un certo modo? Cosa cambia nella sostanza della cosa?
Decidere quanto farci toccare, quanto far decidere ai comportamenti degli altri, quanto restarci dentro è la cosa importante.
Così ho capito! Ho capito che anche se dovessi capire i motivi di tutto, ha poca importanza. Amarsi vuol dire dare un limite all'altro se fa male, indipendentemente dal perché egli si permetta di farti male.
Oggi ho deciso qualcosa. Da fare.
Fino a che certi comportamenti o scelte mi potranno fare male, io non permetterò più che lo facciano e cambierò atteggiamento nei loro confronti.
Così ho valutato quelle che mi fanno male, e sto dicendo basta...

2 commenti:

  1. è questo...possiamo trovare alibi, giustificazioni, motivi (validi o meno), spiegazioni, colpe e responsabilità...ma resta il male...quello che noi proviamo, e quello che proviamo è una conseguenza di ciò che siamo...
    non possiamo essere giusti per tutto e tutti...ci sono cose e persone che non sono per noi...si sceglie, anche se fa male...

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    1. Ho cercato di dividere sempre il male vero che arriva ingiustamente e quello che io sento perché non voglio accettare o cambiare: una persona onesta lo fa. E io faccio. ma arrivi ad un punto che devi comunque scegliere e la linea la demarchi tu..e anche se fa male è il meno peggio sempre....:)

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