martedì 27 gennaio 2015

Capire è vedere!


Credo che la fine di ogni cosa nasca dal non comprendere. Il capire quello che ci sta dinnanzi è parte del processo di avanzamento.
Forse è anche la sofferenza maggiore. Per me lo è. Sia non capire che non essere capita.
Se si distinguesse davvero la bellezza delle cose, il male non esisterebbe più, ma siamo stolti noi uomini e vediamo col nostro cuore e quindi inganno è assicurato! Quando il nostro cuore si trasforma, cambia, matura tutto intorno cambia e si trasforma. No,  non si guarda con gli occhi! Anzi, l'indispensabile è invisibile agli occhi. Quando ci accorgiamo che sono i nostri bisogni ad essere proiettati sugli altri, le nostre debolezze e carenze, allora lo scoprire che l'altro non era quello che sentivamo o vedevamo diventa scontato. Quante volte ci capita di dire: ma come ho fatto a non vedere, a non capire? Magari ti trovi davanti un mostro ma per te era un angelo. Tutti vedevano ma tu no! L'ho vissuto. Quando la guardavo, i suoi occhi erano dolcissimi, la sua voce suadente, le sue parole mielate. Avrei dato tutto per lei, le volevo bene profondamente. Poi quando ho potuto vedere oltre, mi sono detta: come mai non ho visto il suo vero sguardo? Perché non ho sentito che il miele delle sue parole era avvelenato? Come non ho capito che i suoi scopi erano diversi? Ora ogni volta che la guardo vedo davvero chi è e mi fa paura anche starle vicina. Vedo oltre.
Così dobbiamo maturare noi, risolvere i nostri problemi interiori, spezzare le catene per poter vedere davvero il mondo intorno a noi! Altrimenti la vita è solo un gioco crudele e tu un pulcino indifeso.
Vedere non è fare del male.
Vedere è Vivere!





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