venerdì 9 gennaio 2015

Commozione



Mi commuovo davanti alla musica e sento le corde che vibrano e portano verso il cielo, quando sono davvero melodiose. Chissà chi avrei potuto essere! A volte me lo chiedo, ma la risposta più logica di sicuro è: quella che sono.
La vita ti indirizza e ti sposta da un punto all'altro, anche se dentro senti che avresti potuto essere in altri luoghi facendo altre cose. Ma non  puoi rimpiangere niente, tanto quel che sei si forma dentro e trova altri linguaggi per uscire, per vivere e venire alla luce.
Nulla si disperde, anzi,  resta accovacciato nel cuore e si può percepire da fuori anche se non sai come collocarlo e se in quel mistero che si racchiude in fondo agli occhi, nell'anima, nel cuore, qualcuno vuole entrarci. Chissà come lo percepiscono gli altri, cosa vedono e sentono! Se sa gridare così forte da fare rumore e diventare un dolore al petto di chi ti vuole ascoltare. Perché molti fuggono via. E fanno bene a scappare, sentirebbero un male dentro insopportabile se si specchiano dentro certe emozioni.
Oggi sono arrivati a me pugni nello stomaco, ascoltando, ascoltandomi.
Quando è così vorresti essere quella rondine che vola via. Via dal gelo dell'inverno, dal freddo di certe anime, dall'egoismo,dall'indifferenza, dall'ingiustizia, dal non amore.
Una rondine...




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